emotion

Forse ormai parlare di e-learning significa parlare di un calderone dove ci sono troppe cose.E cose troppo diverse.

social network Due tendenze mi sembra che emergano chiaramente: da un lato, l’e-learning diventa “social”; dall’altro cerca di emozionare.

Segnalo due esempi in merito: leggo su AlmaTwo che è nata una piattaforma….integrata con Facebook! (Tra l’altro Udutu (ho iniziato a provarlo oggi) ha anche un applicativo di authoring gratuito, che pubblica oggetti Scorm 2004 o 1.2, totalmente online (lo trovate nella recensione di AlmaTwo).  Direi che è una tendenza ormai irreversibile anche se probabilmente per ora diffusa in ambito accademico o dei professional, non so ancora quanto diffusa nelle aziende (nel nostro piccolo, proveremo a sperimentare cose di questo tipo).

L’altra tendenza, di cui ormai abbiamo parlato varie volte, è quella di emozionare (come dice Amanda Ronzoni sul blog di Dms): con i learning games, con le tecniche cinematografiche, ormai anche con il corpo (mi viene in mente la console Wii e la pedana Wii Fit…se vogliamo, anche quello è apprendimento mediato da una tecnologia).

Insomma, si va velocemente verso queste due direzioni. Significa che i corsi come li abbiamo visti fino ad oggi sono destinati a sparire? Non necessariamente: personalmente, credo che non si potranno più ignorare questi tipi di approcci (e i relativi strumenti) e che quantomeno si dovranno incorporare in tutto quello che si fa.

O no?

(c’è anche la tendenza “mobile”, cioé l’apprendimento ubiquo – cellulari, palmari, PDA – che va di pari passo con la pervasività del web; ma ne parleremo un’altra volta).