PDANei giorni scorsi ho studiato un po’ più a fondo il mercato del mobile learning e i relativi scenari: approfondire questo tema è uno degli obiettivi in cantiere per il 2009 (tipo “lista dei buoni propositi” 🙂 ).

Riporto in estrema sintesi quello che ho capito:

  1. pare che un mercato ci sia;
  2. come spesso accade nell’ambito e-learning per ora è soprattutto in UK
  3. è da vedere se e quando sarà interessante per l’Italia.

Ci sono alcune cose da capire, prima a livello strategico che tecnologico (come sempre):

  1. per la distribuzione dei contenuti è meglio un modello con un LMS fruibile sui dispositivi mobili (se il focus è l’apprendimento) o con un CMS-CRM (se il focus è la distribuzione-condivisione di contenuti e documenti)?
  2. sbocchi di mercato ed esigenze: senior manager,  musei,  employee training,  manutentori-installatori…
  3. i contenuti – ed è ovvio – vanno progettati in modo totalmente diverso se devono essere fruiti via Pda (palmare, ipod, iphone, blackberry…)

Come già nell’elearning normale: la “piattaforma” se non esiste già tenderà a diventare una commodity. Per ora penso che anch’essa però possa avere un suo mercato: la commoditizzazione accadrà più avanti. I contenuti specifici invece sono quello che fin d’ora può garantire buoni profitti, assieme alla metodologia di implementazione.

Che esperienze ci sono in giro? Tribal, che si autodefinisce leader mondiale di questa metodologia, sul suo sito presenta un listino e catalogo prodotti che aiutano – al di là di sperimentazioni, white paper, ricerche universitari, progetti europei, a calare nella concretezza il discorso che stiamo facendo.

Ecco alcuni link per approfondire:

Per chi è interessato ad approfondire ancora di più, eccovi un White Paper: Mobile Learning; per chi ha fretta ho estratto solo le conclusioni: White Paper sul Mobile Learning: conclusioni.

E voi? Cosa ne pensate? C’è un mercato già interessante  in Italia? Ci sono già dei player che operano attivamente? Ha così senso parlare per forza di m-learning o non si tratta più che altro di distribuzione di contenuti (a prescindere dalla loro natura: formativa, informativa…) su device mobili? Alla fine, poco più che podcasting?